5 MAGGIO 1960: COSIMO CRISTINA, 65 ANNI FA IL PRIMO GIORNALISTA UCCISO DALLA MAFIA

05.05.2025 09:36

di Gaetano Perricone

Corrispondente de L’Ora da Termini Imerese, assassinato a 25 anni. La messinscena del suicidio sui binari. Ancora oggi è un delitto impunito.

Come Peppino Impastato 19 anni prima e senza avere ancora piena giustizia 65 anni dopo. Cosimo Cristina, venne ucciso il 5 maggio del 1960, quando era corrispondente de L’Ora da Termini Imerese e protagonista di battaglie contro la mafia anche sul giornale che aveva fondato, “Prospettive siciliane”, con Giovanni Cappuzzo.

Due le inchieste che suscitarono particolare scalpore: quella sugli omicidi avvenuti nel ‘59 nel territorio di Termini e quella sui frati di Mazzarino. Cristina venne trovato sui binari della ferrovia Palermo-Termini nel pomeriggio del 5 maggio 1960. La sua morte venne archiviata come suicidio, ma ci sono molti elementi e soprattutto il rapporto di un super poliziotto come Angelo Mangano, a raccontare che Cristina venne assassinato dalla mafia. Sequestrato e picchiato subito dopo essere uscito da casa il tre maggio. Poi venne inscenato il suicidio sui binari, lo stesso teatro di morte scelto per Peppino Impastato 19 anni dopo a Cinisi.

Ma mentre per Impastato si è arrivati ad una piena e riconosciuta verità anche giudiziaria, per Cosimo Cristina nessuno ha subito una condanna. Lo ricordano con affetto e dolore Vittorio Nisticò nel suo “Accadeva in Sicilia”: "Essendo stato un quotidiano del pomeriggio, e quindi con poche ore di vendita a disposizione, L’Ora non poté mai avere una rete di diffusione capillare... e così come la rete dei corrispondenti... in tutto una decina di giovani intellettuali di buona volontà venuti su riconoscendosi nelle battaglie e nello spirito de L’Ora. Una rete modesta ma che si fece onore, dando in poco più di 10 anni due eroi al giornalismo italiano tra cui il corrispondete da Termini Imerese Cosimo Cristina, ucciso dalla mafia e nel ‘72 Giovanni Spampinato, assassinato da un fascista".

I nomi di Cosimo Cristina e degli altri due cronisti del quotidiano uccisi dalla mafia, Mauro de Mauro e Giovanni Spampinato, sono scolpiti nella targa che è stata collocata a Palermo il 29 settembre 2019 sulla facciata del palazzetto dove aveva sede il giornale, in via Giornale L'Ora.