Catania-Palermo: il derby degli Aeroporti

20.07.2023 13:40

di GAETANO PERRICONE

Se non fosse tristissima, penosa, questa storia dell’aeroporto di Punta Raisi che da domani rifiuterà gli aerei che dovevano arrivare a Fontanarossa e non possono farlo a causa dell’incendio scoppiato domenica sera nel Terminal A, il principale, ci sarebbe veramente da ridere. L’atavica storia del bellicoso derby calcistico tra Palermo e Catania, che è poi anche derby e rivalità a volte divertente e a volte stucchevole tra le due città, sembra ripetersi anche tra gli scali aeroportuali, entrambi tra i più frequentati non solo d’Italia ma d’Europa e forse del mondo soprattutto in questo periodo, dato che “a Sicilia è bedda”, si vedono cose bellissime e si mangia benissimo e tutti vogliono venire qua perché si paga poco rispetto ad altre amene località italiane. A parte il fatto che qualche grandissimo cornutazzo e mascalzone chiede 5 euro per una bottiglietta d’acqua, ambitissima in questi giorni di caldo bestiale.

Stavolta, però, la posta in palio del derby è ben più alta: il turismo e il business ad esso legato, fonte primaria di arricchimento per compagnie aeree, agenzia di viaggio, alberghi e ristoranti e di sostentamento per tanti operatori locali; ma anche e soprattutto la sicurezza di passeggeri provenienti da tutto il mondo, sballottati in queste ore difficilissime tra un aeroporto e l’altro della Sicilia, senza alcuna certezza, pochissime indicazioni, pessima organizzazione per i trasferimenti.

Ne ho visti con i miei occhi parecchi a mare al mio lido, a cercare refrigerio dal caldo in attesa di conoscere il destino del proprio viaggio sventurato. Una famiglia mi ha detto che preferisce prendere il treno con la cuccetta per tornare a Roma e non andare da Catania a Trapani Birgi per conto proprio, trovando chi li accompagna e spendendo un sacco di soldi sulle disgraziatissime strade dell’isola. Più in generale, questa chiusura di Catania comporta un aumento di viaggi in auto in tutta la Sicilia da Palermo a Catania da Trapani a Catania con pullman autovetture che stanno intasando le strade in maniera pazzesca.

Nel frattempo l’inchiesta sull’incendio continua, con crescenti sospetti di dolo e la prolungata chiusura dell’aeroporto etneo; Palermo, con l’aeroporto già affollatissimo, e in vista del weekend, dichiara di non volere accettare più voli dirottati da Catania, a Fontanarossa insorgono, il presidente della Regione s’incazza, l’AD di GESAP Punta Raisi minaccia dimissioni o le ha già date, insomma è grande e imbarazzante casino, molto ma molto tristemente siciliano.

Da palermitano-etneo mi rattristo e mi vergogno tanto, questo derby fra aeroporti mi sembra l’ennesima guerra tra poveri di una terra meravigliosa e maledetta, come mi viene di dire spesso. L’importante è che un signore che ama molto selfie e felpe si vada continuamente gonfiando il petto dicendo che farà l’opera più bella e importante di ogni tempo per la Sicilia, la Calabria, l’Italia e il mondo intero.