Così era Orlando Scarlata per tutti i giornalisti

23.05.2017 13:01

Se ne è andato a 86 anni, in un pomeriggio di un sabato di maggio, all’improvviso , anche se da tempo le sue condizioni di salute non erano buone. Con Orlando Scarlata, è di lui che parliamo, scompare una delle figure più luminose e splendenti non solo del giornalismo siciliano ma anche di quello nazionale. Un maestro, nella professione che lo vide raggiungere il ruolo di caporedattore centrale della sede regionale della Rai, ma soprattutto nell’attività sindacale che lo ha visto ricoprire tutte le cariche più importanti nel panorama professionale. Fu presidente dell’Inpgi, il nostro istituto pensionistico, portando l’ente a rafforzarsi  e diventare importantissima. L’apertura ai colleghi, sempre: questa era la sua regola. Fu uno degli ideatori e divenne il presidente della Casagit, dotando la nostra categoria di un supporto sanitario che ancora tutti ci invidiano. Fu segretario dell’Ordine dei giornalisti, fu vice segretario della Fnsi, fu fondatore dell’Unione dei giornalisti pensionati italiani, ma fu anche segretario e presidente dell’Associazione siciliana della stampa, la sua casa.
C’era una stanzetta piccola che divideva gli uffici del sindacato da quelli destinati alla dirigenza. Lì Orlando aveva il suo regno, lì riceveva i colleghi. La sua preparazione sulle normative relative alla categoria era immensa. Consigliava a un collega di riscattare un paio d’anni  di praticantato, spiegava a un altro che in un determinato momento non conveniva mettersi in rotta con il direttore, aiutava tanti giovani colleghi a mettere insieme i contributi necessari al conseguimento di una decente pensione. La sua era sempre una porta aperta, un sorriso, talora una parola brusca se avevamo commesso qualche errore. Quando il venerdì rientrava a Palermo da Roma, la sua borsa era piena di assegni, quelli destinati  ai collegi dalla Casagit per il rimborso dei farmaci. E lui era felice di poter fare il postino, di poter direttamente servire i colleghi. Ecco lo spirito di servizio, quello spirito di servizio che non gli mancò mai.
Oggi frequentava raramente la sede del sindacato, forse perché deluso, forse perché tradito dalla sue gambe malate.
Onore a Orlando Scarlata.