Così i colleghi su FB hanno ricordato Mario

25.03.2016 09:06

Così i colleghi su FB hanno ricordato Mario

Maria Rosa Vitaliti - Non addio, ciao Mario Petrina.

Gino Franchetti - Una gran brutta notizia: si impegnava per tutti noi e ...aveva la mia età.

Claudio Fassari - Sei stato un "grande", ciao Mario!

Vicky Amendolia - Ciao Mario...

Angelo Morello - Mi dispiace...

Daniela Ciralli - Dispiaciuta anch'io, riposa in pace.

Lorenzo Ferrigno - Ciao Mario...

Italo Tripi - Mi dispiace sinceramente.

Maria Pia Farinella - Mi spiace tanto. Era un uomo generoso e buono.

Vincenzo Liguori - Grande e serio giornalista.

Orazio Costa - Mi spiace molto. Condoglianze alla famiglia.

Gaetano Messina - Un altro di noi, uno dei migliori. Ciao Mario, buon viaggio!

Antonino Giuffrida - Un altro pezzo di storia del giornalismo che va via. Sono rammaricato.

Salvatore Taormina - Tu a "La Sicilia", io al "Giornale di Sicilia". Avversari per anni, ma quando ci incontravamo a Palermo o a Catania, ricordo lunghi, fraterni abbracci. Ciao, Mario. Sincero amico e collega.

Luca Salerno - Sul mio diploma di giornalista professionista c'è la sua firma... riposa in pace.

Giada Drocker - Già, a me diceva sempre di ricordare la pergamena dell'Ordine che portava la sua firma, "perché anche la forma è sostanza". Qualche anno fa lottando contro le lacrime che volevano uscire, mi fece vedere quella forma che è sostanza, cioè quella dignità combattiva di un malore che lasciò strascichi ma che nessuno di noi voleva vedere. Ero e sono una rompiscatole, come lui. Lo sapevamo entrambi. Mario, arrivederci.

Adele Grieco - Articolo quinto, chi ha i voti ha vinto. E rideva. Lo ricorderò così. Buono generoso altruista. E stasera Teta la moglie mi ha chiamato Adelina come mi chiamava lui. Oppure zuccarata.

Giovanni Chiappisi - Mi hanno appena telefonato per dirmi che Mario Petrina, Mariuzzo, ex presidente dell'Ordine dei Giornalisti se ne è andato. Io non ho mai votato per lui, ma gli volevo bene e lo stimavo. Lui non ha mai votato per me, ma mi voleva bene e mi stimava. Insomma, eravamo amici e ce ne vantavamo. Altri tempi ed altre persone: allora si poteva essere avversari e nello stesso tempo amici. E ricordo quando a Roma le commissioni d'esame finivano il loro lavoro quotidiano, c'era chi se ne andava e chi rimaneva nei locali dell'Ordine per cazzeggiare. E ricordo una di quelle sere quando decidemmo di dare ai "nordici" lezioni di siciliano. Se la memoria non mi tradisce, oltre a Mariuzzo c'ero io, Ciccio La Licata e Nuccio Puleo (anche lui, diversi anni fa, ci ha lasciato). Le lezioni con annesso cazzeggio si prolungarono fino a tardi e nessuno fece caso che il guardiano dell'immobile (di proprietà del Comune di Roma) ci aveva chiuso dentro. Uscimmo solo quando Mariuzzo risolse la questione chiamando l'allora sindaco Francesco Rutelli che ci fece "liberare". Ma sempre lì, all'Ordine, la "sigla" di Mario era la seguente: prendeva il nipotino, Thomas, e lo faceva correre sul tavolo attorni al quale si riunivano i vertici della categoria. Dissacratore. Forse era per questo che gli volevo bene. E gliene voglio ancora. Alla faccia della morte e alla faccia di chi non gli voleva bene. Non voglio ricordarlo quando soffriva, ma quando, da avversari, eravamo compari di cazzeggio e non solo.

Rosario Madè - Un grande Giornalista, una vera perdita per la Sicilia della carta Stampata. Lo ricorderò con affetto!

Giovanni Liguori - Grande uomo e giornalista! Ho collaborato con lui quando era capoufficio stampa del ministro Gunnella.