Giulietti: Una consulta Fnsi, Ordine, Inpgi, Casagit perché i giornalisti parlino con una sola voce

23.02.2016 15:26

Una consulta di Federazione della Stampa, Ordine dei giornalisti Inpgi e Casagit che parli con una sola voce, che riesca a superare i contrasti sempre esistiti nel mondo giornalistico. Dopo aver lanciato l’idea nel Consiglio regionale dell’Assostampa di Palermo, Giuseppe Giulietti neo presidente della Federazione della Stampa, l’ha ribadita con forza il 16 febbraio nel corso del Consiglio nazionale dell’Unione pensionati svoltosi a Roma. L’idea di Giulietti è molto chiara. Superato lo scoglio dell’elezione della nuova dirigenza dell’Inpgi il Presidente della Federazione della Stampa ritiene indilazionabile il tentativo di unire, attorno ad un tavolo Sindacato, Ordine dei giornalisti, Inpgi e Casagit. Uno scopo pratico, tagliare le spese e migliorare le strutture al servizio dei colleghi. Parlare insomma a una sola voce. Inutile avere quattro uffici legali o legislativi quando uno solo, parlando un solo linguaggio avrebbe più forza. Lo stesso discorso vale nei rapporti con la politica. La crisi dell’editoria ci ha resi deboli. Occorre avere la capacità di indicare una sola strada per perseguire con forza quegli obiettivi che potrebbero servire a rendere più solida la nostra categoria. Parlare a una sola voce potrebbe essere utile, ad esempio, per ottenere dalla politica la piena attuazione della legge sugli uffici stampa degli enti pubblici che potrebbero essere obbligati da nuove regole a versare all’Inpgi i contributi previdenziali dei loro addetti con contratto giornalistico. Una misura che da sola potrebbe ridurre sensibilmente in futuro i problemi dell’Inpgi. Giulietti ha anche fatto riferimento a quell’organismo che già c’è stato, che il nostro Orlando Scarlata condusse con saggezza, rappresentando con serenità gli interessi e gli obiettivi di Federazione Ordine, Inpgi e Casagit. Andare avanti spaccati, l’un contro l’altro è la peggiore strada. Ritrovare l’unità e la strada da battere. Ma i nostri colleghi impegnati in prima linea staranno a sentirlo?