Inpgi - Non ci sarà il prelievo sulle pensioni
Roma 04 febbraio. Accantonato per il momento il prelievo di solidarietà sulle pensioni. L’istituto di previdenza dei giornalisti, l’Inpgi, incassa un via libera parziale alla riforma varata a luglio per cercare di riportare in equilibrio i conti. In un comunicato diffuso ieri l’Inpgi scrive che è stato «approvato il 75% delle misure adottate » e aggiunge che «i ministeri chiedono approfondimenti sulle prestazioni». Per calcolare questa percentuale l’Inpgi ha fatto il rapporto tra gli interventi approvati che, una volta a regime, valgono circa 45 milioni di euro e il valore complessivo della riforma varata a luglio pari a 60 milioni nei primi anni. La comunicazione congiunta arrivata all’Inpgi e firmata dai ministeri del Lavoro e dell’Economia non è stata finora resa pubblica, né dall’Inpgi, che attribuisce il bisogno di riservatezza ai ministeri, né dai ministeri che «non diffondono lettere indirizzate agli enti vigilati».
Gli effetti della comunicazione, però, sono noti. Dal 1° gennaio 2016 si alzano le aliquote contributive: per i giornalisti passano da 8,69% a 9,19% mentre per i datori di lavoro da 22,28% a 23,81%; sempre da quest’anno la rivalutazione delle retribuzioni sarà fatta solo in base all’indice di variazione dei prezzi al consumo che non sarà più maggiorato dell’1% e il coefficiente di rendimento delle pensioni scende dal 2,66 al 2,30% per le anzianità contributive acquisite dal 2016. Dal 2017 per i datori di lavoro è previsto un ulteriore incremento dell’1% delle aliquote contributive destinato a sostenere la cassa integrazione straordinaria .
Secondo il direttore generale dell’Inpgi, Mimma Iorio, «le misure approvate sono il cuore della riforma». Iorio spiega che «a parte l’aumento delle entrate contributive, è molto importante il punto percentuale sugli ammortizzatori perché significa che i ministeri si sono finalmente resi conto che l’ente è molto esposto su questo fronte e quindi va tutelato. Non potevamo restare con l’1,61 per cento». In merito ad altre misure «finalizzate a canoni di sostenibilità», i ministeri vigilanti richiedono «ulteriori riflessioni e approfondimenti» al fine di renderle più incisive. La lettera dei ministeri chiede all’ente di sviluppare «in tempi brevi» opportune riflessioni.