LUTTO - Morto Nino Calarco, figura storica di Gazzetta del Sud
Lutto nel mondo del giornalismo siciliano. È morto Nino Calarco, direttore della Gazzetta del Sud per 44 anni. Assieme all’editore Uberto Bonino e a Gianni Morgante è stato un pilastro del quotidiano. Nato il 27 ottobre del 1932, fin da giovanissimo ha coltivato la sua grande passione per il giornalismo. A soli 27 anni divenne capocronista. Dal 1968 divenne direttore e da allora, fino alla prima decade del duemila ha guidato con grande passione il «suo» giornale. Calarco ha anche ricoperto la carica di senatore della Dc dal 1979 al 1983 con l’obiettivo di far sentire la voce dei calabresi e dei siciliani in Parlamento. Portò avanti tante battaglie per la città di Messina, come quella per la costruzione dell’acquedotto Bufardo che risolse la drammatica emergenza idrica degli anni della grande sete. Fu componente della commissione parlamentare che si occupò dei servizi segreti deviati e della loggia P2. Nel 1987 venne nominato presidente della società pubblica Stretto di Messina Spa, che guidò fino al 2002, rinunciando a qualsiasi indennità o retribuzione.
«Con Nino Calarco scompare l’ultima memoria storica della Gazzetta del Sud e della stessa città di Messina». Sono le parole del presidente della regione Siciliana Nello Musumeci ricordando la figura di Nino Calarco. «Strenuo propugnatore del progetto Ponte, per oltre quarant’anni ha guidato la redazione del quotidiano dello Stretto e, insieme al compianto Giovanni Morgante, ha saputo traghettare il giornale nel nuovo millennio, affrontando le sfide della mutata editoria. Alla famiglia Calarco va il cordoglio mio personale e del governo regionale».
«La città di Messina - e non solo - perde un arguto intellettuale, un grande giornalista e una figura storica - afferma Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia - La mia vicinanza alla famiglia e alla comunità della Gazzetta del Sud, quotidiano che Calarco ha guidato, con grandi successi, per 44 anni». «Con Nino Calarco se ne va un grande siciliano, non solo un valente giornalista e direttore, ma un uomo del fare e dalle intuizioni vincenti, che guardava al futuro, sempre credendo che la nostra terra potesse essere migliore» dice il capogruppo di FdI all’Assemblea regionale siciliana Elvira Amata. (da Italpress)