QUANDO LA GRANDE LETTERATURA DIVENTA OTTIMA TELEVISIONE

11.01.2024 13:59

di Gaetano Perricone

L'ho vista tutta. Mi sono talmente incuriosito, mi hanno così tanto intrigato i primi due episodi su Rai 1, che non ho resistito e in un paio di giorni ho guardato su Rai Play l'intera fiction di Francesca Archibugi, otto episodi, basata sul capolavoro di Elsa Morante. Potenza della tecnologia moderna, che ci fa anche anticipare, anzi bruciare i tempi.

Non starò qui anch'io a tessere le lodi di uno dei romanzi più belli, più appassionanti, più significativi, più letti, meglio scritti della letteratura italiana di ogni tempo. Come è spesso accaduto in occasione di altri importanti rifacimenti televisivi, è l'occasione per rileggere a 67 anni e dopo circa mezzo secolo “La storia”: lo sto facendo molto velocemente e con grande gusto e soddisfazione, insieme ad altrettanta indignazione.

Per quanto riguarda la serie televisiva, senza spoilerare nulla per chi vorrà godersi con calma i prossimi appuntamenti del lunedì sera, aggiungo poche cose. 1) credo sia fatta molto, molto bene, compatibilmente con la enorme complessità, pur nella grande semplicità di narrazione del romanzo. Trasmette con forza, ho capito questo e forse l'ho voluto capire, un messaggio chiaro e forte: che il fascismo che andò appresso all'orrido nazismo è insieme alla mafia il cancro che ha fatto un male infinito alla storia del nostro Paese e alla vita di tanti italiani. E continua a farlo, visto che il culto dell'uomo/donna solo/sola al comando e la voglia di monopolizzare il potere in due uniche o comunque pochissime mani restano a quanto si vede molto forti, con il consenso ahimè di tanti. Come dire che la storia, quella della fiction e quella reale, non insegna nulla; 2) la regia è ottima, gli attori dire bravissimi è poco: per me eccezionale Jasmine Trinca, protagonista principale nel ruolo di Ida, travolta da un destino accanito e feroce; meraviglioso il piccolo Mattia Basciani nei panni di Useppe, il bambino dagli occhi grandi e 

dall'anima tormentata; eccellente Francesco Zenga nel ruolo  de fratello Nino ribelle, selvaggio, inarrestabile; poi ancora i ben noti e notevolissimi Valerio Mastandrea, il nobile oste Remo; Elio Germano, il generoso e sfortunato compagno Giuseppe Cucchiarelli, “Eppe Tondo”; Asia Argento, la bella prostituta cartomante dal cuore d’oro, in una parte breve, ma molto intensa. Grande professionalità di tutto il cast, con la sensazione di un forte impegno civile legato al tema e all'opera; 3) quando fa la Rai come ha fatto per tanti anni, la Rai riesce a fare ancora cose ottime che lasciano una traccia. In più, con quest'opera, la gestione lottizzata dal governo delle destre potrà vantarsi di avere mandato in onda un lavoro che certamente non beatifica e manco assolve il fascismo.

Spero che tanti ragazzi anche giovanissimi vedano “La Storia” televisiva, se non riescono a leggerla o nessuno glielo consiglia. Spero la veda anche mio nipote Andrea: la tragicità di quegli avvenimenti e di quella vicenda familiare potrebbe aiutarlo a comprendere il valore di tante cose.

Buona visione.